Teatro

La Stagione di Danza del Teatro Comunale si apre con 'Without & La Strada'

La Stagione di Danza del Teatro Comunale si apre con 'Without & La Strada'

Dal 17 al 21 febbraio al Teatro Comunale di Bologna va in scena il dittico "Without & La Strada", musiche si Frederich Chopin e Nino Rota, eseguito dal Ballet de l'Opéra National du Rhin, che apre la sezione Danza della Stagione Teatrale 2016.

La Stagione di Danza 2016 del Teatro Comunale di Bologna si apre con il Ballet de l'Opéra National du Rhin impegnato in Without & La Strada, musiche di Frederich Chopin e Nino Rota, in scena dal 17 al 21 febbraio 2016.
Il dittico di danza Without/ La Strada sostituisce, per cause di natura tecnica produttiva, il balletto El amor brujo di Manuel De Falla, originariamente previsto in cartellone dal 16 al 21 febbraio.
   
Without, celebre e seducente composizione creata nel 2008 da Benjamin Millepied, attuale direttore del Ballet de l'Opéra di Parigi, su Études e Préludes di Frédéric Chopin, compositore molto amato dal coreografo, che riproduce nei corpi l’atmosfera romantica del grande pianista.
Una danza sensibile costruita su una tecnica classica brillante, e lirica al tempo stesso, declinata in cinque passi a due. Nata originariamente per Dances Concertantes, la prima compagnia americana di Millepied, Without ha debuttato nel 2008 al Joyce Theatre di New York City e successivamente è andata in scena nel 2011 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, entrando poi nel suo repertorio.
Da atmosfere buie emergono dieci danzatori distribuiti in cinque coppie che senza soluzione di continuità incarnano le melodie per pianoforte, evocando i rapporti che intercorrono tra gruppi di amici e innescando un caleidoscopio di emozioni in continuo divenire, tra doppi passi a due, sestetti e movimenti d'insieme.

La Strada è il balletto in un atto unico, tratto dall'omonimo film del 1954 di Federico Fellini, andato in scena per la prima volta al Teatro alla Scala nel 1967 con la coreografia di Mario Pistoni e le musiche di Nino Rota.
La Strada testimonia la carica innovativa che il coreografo portò al balletto italiano negli anni Sessanta. Pistoni si rese conto delle formidabili potenzialità del racconto felliniano: “la tramutabilità” a balletto dei fatti, la credibilità dei personaggi, autentici, la teatralità e la stimolante convivenza tra il mondo acre ma fantastico del circo con quello realistico della vita, il tutto impregnato di poesia, di azioni e reazioni semplici e genuine,  costituivano una materia prima straordinaria per la sua scrittura di danza. Con un linguaggio coreografico che vuole essere antiretorico ed evitare gli eccessi romantici di un certo filone ballettistico, Pistoni tratteggia la poetica malinconia di personaggi sospesi tra l’emarginazione e la fantasia, racchiudendo nella figura di Gelsomina tutto quell’afflato di vita che la danza, forse meglio di qualunque altro linguaggio, sa esprimere.
Lo spettacolo fu molto apprezzato anche dallo stesso Fellini. Replicato in tutto il mondo, è considerato uno degli esempi migliori di coreografia neorealista in Italia.

Creato nel 1972, il Ballet du Rhin, denominato successivamente Ballet de l’Opéra national du Rhin, ha viaggiato molto: da Strasburgo a Mulhouse nel 1974, in Alsazia, in Francia e poi nel mondo intero come ambasciatore della danza, grazie al contributo dei suoi direttori Jean Babilée, Denis Carey, Peter Van Dyk, Jean Sarelli, Jean-Paul Gravier e, attualmente, Bertrand d’At.
Centre Chorégraphique National dal 1985, lo scopo del Ballet de l’Opéra National du Rhin come Compagnia di repertorio è anche quello di portare al pubblico questa cultura coreografica presentando le opere fondamentali del repertorio e portando avanti una politica attiva di creazione. Il fine ultimo è la presentazione della varietà, della ricchezza e dell’incessante vitalità di questa arte. A tal scopo, la Compagnia è composta da 36 ballerini permanenti provenienti da tutto il mondo che, oltre a una solida formazione accademica iniziale, devono essere capaci di apprendere in profondità gli stili più diversi.